Reti, servizi, opportunità: sulla scia dell’introduzione dei LEP, livelli essenziali delle prestazioni, e sul superamento della spesa storica, si deve proseguire nell’azione di coesione territoriale garantendo lo stesso accesso alle reti, logistiche e digitali, ai servizi e soprattutto alle opportunità di crescita e sviluppo su tutto il territorio nazionale.
È uno degli obiettivi del PNRR, deve essere considerato parte integrante dell’Agenda Draghi.
Così come l’inclusione sociale delle fasce giovanili e della terza età, ma anche del 51% degli italiani, le donne. Per i giovani è necessario rivedere il sistema della formazione scolastica e universitaria e della ricerca, recuperando il valore del merito e coniugando la valorizzazione delle tradizioni culturali con le opportunità dell’innovazione. Bisogna inoltre mettere in campo azioni specifiche contro la dispersione scolastica e contro il fenomeno dei NEET – not in education, employment or training – attraverso l’introduzione di una formazione capacitante che consenta un rapido ingresso nel mondo del lavoro e il raggiungimento dell’indipendenza economica.
È necessario offrire motivazione e opportunità di crescita e di espressione alla fascia più creativa e potenziale mente innovativa della società. Inoltre un sistema del lavoro che considera ‘apprendisti precari’ fino ai 40 anni e ‘superati’ gli over 50, è un sistema che non funziona e che non sa valorizzare il proprio capitale umano. Formazione e lavoro necessitano di un profondo processo di riforma per colmare i gap di produttività del Paese. E, accanto a una
revisione dei parametri pensionistici che tengano conto del dato demografico, è anche opportuna l’introduzione di meccanismi che a determinate condizioni consentano a chi desidera proseguire l’attività lavorativa oltre l’età pensionabile di poterlo fare.
Infine, la parità di genere: se le leggi non mancano a mancare è ancora l’equilibrio. Il gap fra uomini e donne premia queste ultime nella formazione, soprattutto di secondo livello, ma le penalizza in tutti gli altri settori: dalla rappresentanza al livello salariale. È necessaria mettere in campo una serie di azioni coordinate che partano dall’avvicinamento delle bambine alle materie STEM, al supporto a tutte le fasi della maternità, della cura della famiglia e della conciliazione con il tempo lavorativo, anche attraverso l’incentivazione del welfare privato, e alla moral suasion legando obiettivi di equilibrio di genere all’accesso agli incentivi e ai programmi di investimento del PNRR. L’obiettivo non è solo la parità, ma l’empowerment femminile, più donne ai vertici.